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Il “Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV2/Covid-19 nei luoghi di lavoro” è ora attivo.

 

L’iniziativa che si è concretizzata nel protocollo per le vaccinazioni in azienda costituisce un’attività di sanità pubblica che si colloca nell’ambito del “Piano strategico nazionale” per la vaccinazione anti Covid-19 predisposto dal commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica

 

In questa delicata fase emergenziale, è prioritario rafforzare la campagna vaccinale nazionale dandogli ampia e veloce copertura. La possibilità di vaccinare in azienda costituisce un ulteriore canale di somministrazione che non supera le priorità individuate a livello nazionale e i criteri previsti nel Piano Regionale Vaccini, che rimarranno integralmente confermate e rispettate anche a seguito dell’avvio dell’attività.

 

Va in questa direzione TecnoAmbiente Srl che, attraverso i medici competenti e lo staff di operatori sanitari, mette a disposizione la pluriennale esperienza nel campo della Medicina del lavoro per poter elaborare e attuare la campagna vaccinale anti Covid19 nei luoghi di lavoro.

 

Si ricorda che l’adesione è volontaria e che è riservata alle aziende, che dovranno rispettare una serie di standard indicati dalle autorità sanitarie e sostenere i soli costi relativi alla procedura di vaccinazione presso la propria sede. A carico dello Stato resta la fornitura dei vaccini, la messa a disposizione degli strumenti formativi per il personale e per la registrazione delle vaccinazioni effettuate. Inoltre, potranno essere vaccinati solo i lavoratori dell’azienda, che ne faranno richiesta.

 

La partenza della campagna vaccinale è prevista per la fine di maggio 2021, ma dopo aver raggiunto le quote prioritarie previste dal “Piano strategico nazionale” per la vaccinazione anti Covi-19. L’attuazione della campagna sarà subordinata alla disponibilità di vaccini.

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I Ristoranti possono svolgere il servizio mensa. Non si tratta di un escamotage ma di una possibilità consentita dalla legge. Uno spiraglio di luce quindi, per tutti quei ristoratori che, nelle zone rosse e arancioni si troverebbero costretti a chiudere o, in alternativa, a proporre il solo sevizio d’asporto fino alle 22 o consegna a domicilio. 

Già con il DPCM del 14/01/2021 si era insinuata l’ipotesi di poter riaprire le attività di ristorazione sotto forma di “mensa aziendale”. Non era chiaro però se fosse necessario disporre del Codice Ateco di riferimento e della SCIA.

Con la Nota del Ministero n°004779 del 22/01/2021, la Circolare del Ministero dell’Interno n. 15350/117/2/1 del 6 marzo 2021 e ai sensi del recente DPCM del 2 Marzo 2021 non ci sono più dubbi.

L'esercizio dell'attività di mensa o di catering continuativo per le attività di ristorazione è consentito, anche in zona arancione e rossa, senza dover aggiungere un nuovo Codice Ateco o una SCIA.

L’attività potrà essere svolta a favore di tutte quelle aziende che non dispongono in questo momento di un servizio di mensa aziendale interno.

Per i ristoratori ci sono però delle condizioni da rispettare:

  • Stipulare un contratto tra esercente e datore di lavoro e tenerlo a disposizione degli organi competenti in forma cartacea;
  • Elaborare l’elenco dei nominativi del personale beneficiario del servizio e tenerlo a disposizione degli organi competenti in forma cartacea;
  • Rispettare i protocolli anti-contagio e la normativa in tema di attività produttive;

Viene inoltre sottolineato che non è possibile effettuare il servizio di mensa per i liberi professionisti e le Partite IVA.

Anche la Regione Toscana nei giorni scorsi, in un documento inviato a Confcommercio conferma quanto appena detto: “…un ristorante che svolga servizio sostitutivo di mensa possa continuare a effettuare il servizio a favore dei dipendenti delle aziende con le quali ha stipulato un contratto in tal senso, sia in zona arancione che in zona rossa, ai sensi del Dpcm dello scorso 2 marzo. Questo poiché è da ritenere che tale servizio, anche se limitato a una cerchia determinata di persone, rientri tra le attività dei servizi di ristorazione consentite. Ciò trova piena conferma nell'avviso espresso dal ministero dell'Interno con la circolare dello scorso 22 gennaio. Si conferma che l’attività di mensa richiedspecifica Scia, ma si ritiene che l'esercizio di ristorazione già attivo non debba, a tal fine, presentarne una ulteriore. Infatti l’esercizio dell’attività di mensa aziendale a carattere non permanente, su basi contrattuali che contemplino l'erogazione del servizio, può essere ricompreso nell’attività di ristorazione nel rispetto della legislazione vigente in materia di attività produttive e, ovviamente, delle misure di prevenzione del contagio.”

La comunità di Castelnuovo di Garfagnana il 21 gennaio u.s. è stata scossa dalla morte di Luigi Viviani, 47 anni, operaio in una nota cooperativa della zona. L’uomo era impegnato in ordinarie attività di taglio e disboscamento, quando un grande tronco, indebolito dall’abbattimento della pianta a cui era appoggiato, lo ha travolto, colpendolo violentemente in viso e facendolo balzare a diversi metri di distanza. Inutili, purtroppo, i soccorsi arrivati immediatamente sul posto. Una triste coincidenza vide il fratello di Luigi morire diversi anni fa in circostanze molto simili. Una tragedia che ancora una volta ci fa riflettere sull’importanza di sensibilizzare i datori di lavoro e i lavoratori sulle buone prassi da adottare per ridurre al minimo i rischi presenti nel proprio contesto lavorativo. Ricordiamo che l’art. 73 del D.Lgs. 81/08 prevede che “per ogni attrezzatura di lavoro messa a disposizione, i lavoratori incaricati dell’uso dispongano di ogni necessaria informazione e istruzione e ricevano una formazione e un addestramento adeguati, in rapporto alla sicurezza relativamente: a) alle condizioni di impiego delle attrezzature; b) alle situazioni anormali prevedibili.”

L’INAIL mette a disposizione della Regione Toscana € 4.540.073 per la realizzazione di progetti di bonifica da Materiali Contenenti Amianto. Possono presentare domanda tutte le imprese, anche individuali, del territorio nazionale. Gli interventi ammissibili devono riguardare la rimozione di MCA da componenti edilizi, impianti, attrezzature, pavimentazioni, coperture e mezzi di trasporto.

Vi è altresì la possibilità di presentare domanda per la realizzazione di progetti di investimento nella salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Più nello specifico, vengono stanziati per la Regione Toscana € 7.129.916 finalizzati alla:

  • Riduzione del rischio chimico e/o biologico
  • Riduzione del rischio rumore mediante la realizzazione di interventi ambientali o la sostituzione di trattori o macchine
  • Riduzione del rischio derivante da vibrazioni meccaniche
  • Riduzione del rischio di caduta dall’alto
  • Riduzione del rischio infortunistico mediante la sostituzione di trattori o macchine
  • Riduzione del rischio sismico
  • Riduzione del rischio da lavorazioni in spazi confinati e/o sospetti di inquinamento

I termini di presentazione della domanda verranno comunicati sul portale INAIL entro il 26 febbraio 2021.

Con il nuovo Decreto Rilancio, è possibile effettuare gratuitamente interventi di miglioramento energetico e di adeguamento antisismico del proprio immobile.

Questa terra non l’abbiamo ereditata dai nostri padri, ma ricevuta in prestito dai nostri figli

55032 - Castelnuovo di Garfagnana (LU)
Via Pascoli, 34
tel. 0583 644144 - fax 0583 641333

55100 - San Michele in Escheto Lucca
Via Martiri di Liggeri, 10
P.I. 01550770463

50019 - Sesto Fiorentino - Firenze
Via di Pratignone, 11/Interno 16
P.I. 01550770463

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